Il 5 Marzo sul ponte Vespucci di Firenze viene ucciso Idy Diene, un venditore ambulante originario del Senegal, da un uomo che dichiara di “aver ucciso il primo che gli e’ capitato sotto tiro”. La versione di comodo (per tutti) cade quando da alcuni filmati si vede che l’omicida ha incrociato, prima di Idy Diene, una donna bianca con una bimba e un uomo (tutti e tre di pelle bianca). L’amministrazione fiorentina, probabilmente “distratta” dalla quasi contemporanea morte del capitano della squadra di calcio locale, non ha voluto dare segnali forti in segno di solidarieta’ alla comunita’ senegalese (e direi anche alla comunita’ delle persone le quali pensano che nasciamo uguali per diritti e doveri). In effetti il capogruppo del Pd, Angelo Bassi ha inizialmente bloccato la richiesta di lutto cittadino avanzata da una consigliera comunale di Potere Al Popolo.
Il vento per fortuna e’ girato e la manifestazione pacifica ha visto oltre 10 000 persone sfilare pacificamente per Firenze.
Chi volesse devolvere del denaro alla vedova di Diene [due volte vedova, il primo marito le e’ stato portato via da un militante dall’organizzazione neofascista Casapund (bello anche il pezzo su Internazionale)], puo’ leggere qua.
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Ah, niente paura: i 10 000 manifestanti non erano tutti negri.