All’alba del 14 novembre 2013, davanti alla stazione centrale di Milano si forma un capannello di ventitré persone tra italiani, palestinesi e siriani. Sono tutti vestiti eleganti come se stessero davvero andando a un matrimonio. Ragazzi e ragazze delle due rive del Mediterraneo, pronti a rischiare tutto, insieme, per dimostrare che questo può essere ancora il mare che ci unisce. http://www.iostoconlasposa.com/
Sabato 14 Marzo, sala piccola. Un gruppo di studenti dell’Istituto Pesenti ha avuto il privilegio di assistere alla proiezione del film di Soliman Io sto con la sposa premiato con una standing ovation alla biennale di Venezia. Un film coraggioso che ti impedisce di abbassare lo sguardo, che ti impone di prendere una posizione.
Il film racconta in presa diretta le storie di cinque profughi dalle terre di Siria e Palestina. La loro meta e’ la Svezia e Khaled li aiuta a realizzare il loro sogno assieme all’amico e giornalista (toscano) Gabriele Del Grande e ad un gruppo di amici/attivisti. Le loro sono storie vere, parlano di morte, del femminile, della forza della speranza, del coraggio di fare qualcosa in cui si crede.
Parlano anche di noi, noi italiani, di cio’ che non facciamo per aiutare chi scappa dalla guerra.
Al termine della proiezione Donatella Diamanti ha intervistato il poeta e regista italiano Khaled Soliman Al Nassiry, di origine palestinese-siriana, che ha risposto anche alle domande proposte dagli studenti.
Mi ha stretto la mano, Khaled Soliman Al Nassiry, guardandomi negli occhi.